martedì, giugno 27, 2006

Una... due... tre


Il cielo è nero, è notte e ci sono le nuvole. Sono in casa, fa caldo e tengo la porta aperta. Sento i tuoni, si avvicinano, sempre più frequenti, il cielo si illumina. Spengo la luce a abbasso il volume della televisione. Papà dorme. Il mio cane comincia a russare e io non riesco più a trovare la concentrazione per studiare. Tardi ormai, l'orologio segna le 11.20. Un grillo continua a cantare, chissà se capisce cosa sta per accadere... Mi siedo sul balcone e guardo su. Viola, lilla, giallo, macchie di colori mai visti, nessuna stella... Si alza il vento, le foglie scrosciano, le ante sbattono, è violento. Chiudo la porta e mi affaccio alla finestra.
Una... due... tre... milioni di gocce. Il grillo tace.
Piove. Gocce grandi, cariche di acqua. Fulmini carichi di rabbia. Il profumo che sale dall'asfalto e dai prati crea la mia ispirazione. Come vorrei essere questo temporale per sfogare, per urlare, per scaricare come fa lui, con la stessa semplicità. Un lampo dietro l'altro, la loro luce illumina tutto, vedo la valle di fronte a me.
Il mio foglio è il mio temporale, la mia tastiera i miei fulmini, le mie parole la mia pioggia.

1 Comments:

Blogger aaa said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

01:53  

Posta un commento

<< Home